Un Sanremo che parte in modo fiabesco, quello di ieri, dove la Littizzetto si fa scortare all'ingresso dell'Ariston da una carrozza trainata da cavalli bianchi. A condurre i giochi un Fabio Fazio dai modi lenti e pacati, tipici del suo modo di fare che vediamo ogni domenica a “Che tempo che fa'”, intervallati dalle battute di Lucianina che danno alla serata quel brio necessario a non renderla monotona e banale.
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| Mengoni |
Quanto alle esibizioni, chi doveva dare 100 ha dato solo 50 e viceversa. Come Marco Mengoni, il primo cantante a calcare il palco: partenza fiacchissima per una delle voci più interessanti degli ultimi anni. Tradisce emozione, si lascia scappare addirittura un grugnito ed i suoi pezzi, a dispetto del solito, non graffiano.
I migliori Marta sui Tubi, dove Gullino fa il fenomeno cantando un pezzo difficilissimo: passa il secondo brano, anche se il primo era decisamente meglio. Grintosi come al solito, forse un po' troppo per il palco dell'Ariston. Deludente, ma giustificata dall'emozione Chiara Galiazzo, la cui esibizione supera malapena la sufficienza. Voce bassa e pezzi sicuramente da risentire.
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